venerdì 3 agosto 2012

Impresa di Lupo e Nicolai contro i campioni olimpici Rogers & Dalhausser negli ottavi del torneo di beach volley, poker dell’Italvolley di Barbolini vittoriosa anche contro l’Algeria.

Incredibile e meraviglioso successo dei beachers italiani negli ottavi di finale del torneo olimpico di Londra 2012. Dopo 4 partite in cui la coppia azzurra aveva alternato buone prestazioni a giornate meno fortunate, nel “giorno più difficile” i ragazzi di mister Paulao hanno sfoderato una prestazione “monster” in ogni fondamentale, piegando una delle coppie più forti ed accreditate di tutto il panorama mondiale del beach volley. Il “professor” Rogers ed il “blocker” Dalhausser (probabilmente funestati anche da una giornata di scarsa forma) si sono dovuti inchinare in soli due set agli italiani, che li hanno letteralmente schiacciati dall’inizio alla fine dell’incontro. Rogers, messo continuamente sotto pressione dai muri di Nicolai e dai fantasiosi colpi di Lupo, ha sudato sette camicie per provare a non uscire prima del previsto dal match, mentre il suo compagno, generalmente muraglia insuperabile per la maggior parte degli attaccanti avversari, quasi nulla ha potuto di fronte all’imprevedibilità dei beachers azzurri.

lunedì 30 luglio 2012

Esordio (quasi) perfetto per i colori italiani a Londra 2012

Un buon esordio, tralasciando la debacle del volley maschile, quello degli atleti italiani della pallavolo e del beach volley nelle olimpiadi di Londra 2012. Pronti via ed è stata subito la nazionale femminile, guidata fuori dal campo da coach Barbolini e diretta sul terreno di gioco dalle perfette mani di Eleonora Lo Bianco, ad imporsi sulla nazionale della Repubblica Domenicana. Un 3-1 nel quale si sono viste immediatamente le punte di diamante del team azzurro, fra tutti Simona Gioli, padrona del centro della rete, con sei muri e 19 punti in totale. “Mamma fast” ha suonato la carica per le compagne seguita dall’ottima prova di Costagrande a banda (16 palloni spediti a terra) ed Arrighetti, altro alfiere di centro, sempre con 16 punti al proprio attivo. Primo set dominato dalle giocatrici di Barbolini, secondo in cui le domenicane hanno dato battaglia fino all’ultimo pallone, riuscendo a portarsi sull’1-1.

mercoledì 18 luglio 2012

Beach Volley Rome Grand Slam: Gibb-Rosenthal padroni di Roma insieme alle svizzere Kuhn-Zumkehr. (2012)

Solo dodici mesi fa era stata una serata verde-oro ad illuminare il Foro Italico di Roma, sia nel tabellone maschile che in quello femminile, ma nel 2012 il torneo capitolino ha riservato agli appassionati di beach volley non poche sorprese. Nella finalissima per l’oro maschile, infatti, la coppia iridata Alison Cerutti & Emanuel Rego si è dovuta inchinare (senza nemmeno riuscire a vender cara la pelle) agli sfidanti statunitensi Jacob Gibb & Sean Rosenthal. Ribaltando ogni pronostico, gli atleti a stelle e strisce hanno messo subito in difficoltà i brasiliani scappando velocemente dalle grinfie del muro dell’erculeo Alison e mettendo alle corde l’esperto Emanuel. Proprio il secondo, autore di una gara davvero poco brillante, ha sbagliato in diverse occasioni costituendo, di fatto, il punto debole del duo sudamericano. Probabilmente una leggera stanchezza, oppure la paura di un qualche infortunio alla vigilia delle Olimpiadi di Londra 2012 hanno frenato l’intraprendenza brasiliana, a tutto vantaggio della voglia della coppia USA di riuscire a cogliere finalmente un oro in seguito a quello strappato nell’Open di Praga del 2008. 

Finale Volley A1 femminile. Gara 5 incorona Busto Arsizio Campione d’Italia, Villa battuto 3-2. (2012)


Al termine di una gara e di un campionato incredibili è stato il Busto Arsizio a prendersi lo scudetto 2011-12, stroncando le speranze di un ottimo Villa Cortese che ha fatto di tutto per fare altrettanto. Due squadre meritevoli del campionato che si sono affrontate a viso aperto (cercando entrambe il primo titolo della propria storia), graffiandosi ripetutamente nei vari match di avvicinamento all’atto conclusivo della stagione e dandosi battaglia senza esclusione di colpi anche in quest’ultimo atto. Altri cinque, combattutissimi, set, al termine dei quali Villa Cortese ha avuto la palla del tricolore (13-14 al tie-break), ma non l’ha sfruttata, finendo alla fine preda delle farfalle. Prima del fischio d’inizio è stato osservato il minuto di raccoglimento in memoria di Piermario Morosini, lo sfortunato calciatore scomparso ieri durante la gara Pescara-Livorno. La gara è iniziata molto male per le cortesine, messe pesantemente sotto nel primo parziale dalle bustesi che sono scese in campo più convinte dei propri mezzi e più pronte su ogni palla. Nel secondo è stato invece il cuore delle ragazze di Abbondanza a ribaltare, per l’ennesima volta, la contesa, trascinando le bianco-rosse fino ai vantaggi e beffandole sul punteggio di 28-30.

Volley A1 maschile: Il Macerata è campione d’Italia, battuto il Trento dei record. (2012)

Mediolanum Forum di Assago: la Lube Banca Marche Macerata è campione d’Italia 2011-12. Al termine di una stagione lunghissima, al termine di un inseguimento che a molti sarebbe parso inutile, al termine di una finale spettacolare, Savani e compagni si sono tolti la soddisfazione più grande, quella di strappare il tricolore dal petto di Juantorena e soci, incollandolo sulla propria maglietta. Fedeli all’adagio per il quale la vendetta sia un piatto da servire freddo, gli atleti di Alberto Giuliani sono stati addirittura glaciali nell’infliggere la delusione più grande agli avversari dolomitici, dopo aver provato la stessa amarezza al termine della finale di Coppa Italia di Roma. Dopo due ore e venti minuti di gioco, infatti, dopo essere andati sotto 0-2, i marchigiani si sono letteralmente risvegliati, ribaltando un match che ormai sembrava compromesso ed aggiudicandosi un tie-break da brividi. Risultato speculare a quello di Coppa segno di un grande equilibrio tra entrambe le formazioni. MVP è stato Jiri Kovar, subentrato in corso d’opera e autore di una grande prestazione che ha dato una marcia in più ai maceratesi.

Final Four di Coppa Italia, Trento campione (2011)

LUBE BANCA MARCHE MACERATA - CASA MODENA
Nella prima giornata di semifinali si sono scontrate le quattro migliori squadre del campionato, Macerata contro Modena e Trento contro Belluno. Lo scontro fra la formazione marchigiana e quella emiliana si è aperto con un primo parziale molto ben gestito dalla formazione maceratese che, stoppando gli avversari sopratutto a muro, è riuscita a contenere gli attacchi modenesi mettendo in difficoltà la squadra di Daniele Bagnoli. 25-14 il risultato del primo round, segno di una netta superiorità dei bianco-rossi in tutti i fondamentali. Nel secondo le cose non sono iniziate meglio a causa dei numerosi errori modenesi soprattutto in fase di attacco. In ombra anche Matteo Martino, al quale probabilmente non ha fatto bene l'escursione nel beach volley, sempre contenuto dal muro di Macerata, ma male anche la ricezione, messa duramente sotto pressione dalle potenti battute di Cristian Savani. La situazione non è migliorata con il passare dei minuti, di fronte all'ottima capacità di Dragan Travica di saper velocizzare il gioco dei suoi, mandando in difficoltà il muro giallo-blu. Sul 18-14 Bagnoli ha provato a rimescolare un po' le carte mettendo dentro Dennis per Kooy (cambio che avverrà spesso nel prosieguo del match), ma il funambolico cubano, servito appena entrato, ha subito impattato contro la muraglia marchigiana.

Manifestazione a Piazza del Pantheon contro il DDL Intercettazioni, dal nostro inviato... (2011)

Roma, piazza del Pantheon: mentre la vita della Capitale scorreva via, come di consueto, trascinata dall’ordinaria follia di traffico, lavori in corso, linee di mezzi pubblici deviate ed ingorghi, di fronte allo storico tempio ricostruito dall’imperatore Adriano è andata in scena la manifestazione contro il DDL Intercettazioni. A due passi dal Parlamento della Repubblica, dal quale alcuni politici (con solo pochi passi) hanno potuto giovarsi dell’ennesima passerella lietamente consegnata in pasto ai mass media, l’Ordine dei Giornalisti, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e l’Associazione dei Cronisti hanno cercato di sensibilizzare la popolazione di fronte “all’emergenza democratica” costituita dalla cosiddetta “legge bavaglio”. Poche, però, le persone accorse all’evento, forse qualche centinaio, in mezzo a folle di turisti incuriositi più dalla magnifica cupola del tempio romano che dal palco circondato di bandiere. Segno evidente di una certa stanchezza della popolazione media, probabilmente più preoccupata dalle fosche previsioni economiche di questi ultimi tempi, rispetto a questioni di cui si sente parlare ormai da troppo tempo e di cui non si riesce mai ad intravedere una conclusione definitiva.

Sciopero generale CGIL, dal nostro inviato... (2011)

Sciopero Generale indetto dalla CGIL: Dalla mattina alle ore 8.30 a Roma ed in molte altre città italiane si sono fermati i servizi essenziali della città, trasporti, uffici, scuole, enti pubblici con un’adesione che sembra essersi aggirata, secondo gli organizzatori, intorno al 60% dei lavoratori. Molti i disagi per la popolazione che sono stati giustificati con lo slogan “Scusateci, ma stiamo scioperando per voi”. Una mobilitazione ampia e lungamente attesa alla quale hanno partecipato i vertici della CGIL:  Claudio Di Bernardino (segretario regionale) era presente a Roma, mentre il Segretario Generale Susanna Camusso ha scelto Napoli per dire no alle politiche sociali del governo Berlusconi. Il più antico sindacato italiano è voluto scendere in piazza contro la crisi economica mondiale che i governi stanno cercando di far ricadere sui lavoratori attraverso esternalizzazioni, eliminazione dei contratti collettivi nazionali, licenziamenti indiscriminati, progressiva eliminazione dei diritti del lavoro e semplici tagli allo stipendio. I partecipanti hanno ammonito chi li ha criticati con questo slogan: “Chi non è colpito oggi rischia di esserlo domani”. Il Segretario Camusso ha affermato: “Con lo sciopero chiediamo un fisco più giusto, per andare a trovare le risorse laddove ci siano e, magari, siano anche aumentate in questi anni di crisi. Lo facciamo per proteggere il lavoro, perchè l’occupazione flessibile venga utilizzata solo dove possa essere davvero utile e non in maniera indiscriminata”.

La morte di Gheddafi. La fine del tabù del Capo come rito di passaggio di un’epoca. (2011)

E’ di qualche giorno fa la notizia della cattura e della morte del leader libico Muammar Gheddafi. Ovviamente c’è chi non crede alla notizia, sospettando l’intervento in extremis di fantomatici sosia e complotti internazionali che abbiano garantito un qualche genere di segreto salvacondotto al vecchio leader. Per costoro la ratio del presente commento sarà di certo inutile. Chi pensa che i dittatori (così come i proverbiali rompiballe) non crepino mai, si accomodino pure a pensarli tutti insieme a sbicchierare alla faccia nostra alle isole di Antigua oppure in qualche altro sperduto paradiso del globo. Tutti: da Hitler a Bin Laden, passando per Mussolini e Pol Pot accompagnati da Saddam, Ceausescu e Gheddafi a giocare a scopone scientifico con i sette saggi di Sion ed il Gran Maestro dei Templari, protetti da un manipolo di agenti della CIA e del KGB solidali nel proteggere l’ineffabile segreto. I complottisti e gli scettici per “partito preso” credano pure quello che vogliono, mentre la storia fa il proprio corso...

Unità d'Italia: Analisi della poetica del Giusti, Sant'Ambrogio (2011)

Questo testo fu pubblicato dal poeta italiano Giuseppe Giusti nel 1845 e, nonostante non sia oggi tra le opere italiane più conosciute del tempo, dovrebbe nuovamente imporsi all’attenzione del lettore per originalità e rovesciamento delle regole del classicismo, in ossequio allo spirito romantico del tempo. Vergato in ottave, le stesse che avevano permesso all’Ariosto ed al Tasso di rendere immortali i propri poemi cavallereschi grazie ad un linguaggio aulico e ricercato, il testo in analisi sembra invece fare popolarmente “il verso” a quella gloriosa tradizione, presentandosi sin dalla prima strofa come “satira vulgata di costume”. Solo all’apparenza, però, il componimento potrà risultare di facile e divertente lettura, perchè fra le sue strofe, nemmeno tanto nascosto, si potrà scorgere un’acuta analisi della “pietas” italica, insieme ad un più generale esame dei fini e degli strumenti del potere politico e militare di ogni epoca. Il poeta, non desiderando rispettare i dettami del classicismo, utilizzerà senza scrupoli una terminologia popolare, anche se mai volgare, all’interno del testo, facendo in modo di far risaltare il suo messaggio proprio dal contrasto continuo tra l’irrisione degli eserciti invasori e la compartecipazione alle loro pene. Ed è proprio in questo contrasto che appare insita la nobiltà del Risorgimento italiano, volto sì all’indipendenza ed alla libertà della Patria, ma anche ad un ideale di pace, di comprensione, di rispetto per gli altri popoli. Queste caratteristiche, di netta derivazione mazziniana, influenzarono gli intellettuali dell’epoca ed il Giusti non fece eccezione.